Sei tra le imprese che hanno fatto la diagnosi energetica obbligatoria nel 2015?
Hai implementato il sistema di monitoraggio energetico obbligatorio ? Se non l’hai ancora fatto, significa che chi avrebbe dovuto avvisarti (consulente, fornitore, chiunque si occupa della gestione delle risorse energetiche) non ha fatto bene il proprio lavoro.
Nella Diagnosi Energetica che hai fatto sono stati ricostruiti i tuoi centri di costo sulla base di:
- un censimento di tutti i macchinari
- ore di utilizzo
- coefficienti correttivi (senza entrare nel tecnico, sappi che tengono conto del fatto che non tute le macchine lavorano insieme, che non consumano esattamente quello che c’è scritto nei dati tecnici etc.)
- consumi di stabilimento (cioè quelli che vengono fatturati nelle bollette di energia elettrica e gas)
…ma la diagnosi era solo il PRIMO PASSO!
La STIMA dei consumi in effetti era consentita solo per la PRIMA diagnosi, come puoi leggere in questo estratto dei chiarimenti forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico e in particolare al punto 4.1
Quali sono i requisiti minimi che la diagnosi energetica deve rispettare ai fini dell’adempimento dell’obbligo? si afferma quanto segue:
…..In primis l’azienda viene suddivisa in aree funzionali. Si acquisiscono quindi i dati energetici dai
contatori generali di stabilimento e, qualora non siano disponibili misure a mezzo di contatori dedicati, per la prima diagnosi, il calcolo dei dati energetici di ciascuna unità funzionale viene ricavato dai dati disponibili…….”. Nell’Allegato II dello stesso documento si prevede: “Una volta definito l’insieme delle aree funzionali e determinato il peso energetico di ognuna di esse a mezzo di valutazioni progettuali e strumentali, si dovrà definire l’implementazione del piano di monitoraggio permanente in modo sia da tener sotto controllo continuo i dati significativi del contesto aziendale, che per acquisire informazioni utili al processo gestionale e dare il giusto peso energetico allo specifico prodotto realizzato o al servizio erogato.”
Per le diagnosi successive i consumi devono essere MISURATI a mezzo di “contatori dedicati”: ciò significa che DEVI dotarti di un sistema di monitoraggio permanente dei consumi dei singoli reparti.
ENTRO QUANDO E’ NECESSARIO IMPLEMENTARE IL SISTEMA DI MISURA ENERGETICA?
L’ENEA è chiaro nel definire che per tutti i soggetti obbligati che hanno fatto la diagnosi nel 2015 il sistema di misura energetica dovrà essere operativo a partire dal 01/01/2018. Sarà infatti necessario avere il 2018 come anno di misure prima della prossima diagnosi del 2019.
Un po’ di chiarezza
Scommetto che sei stato già contattato da diversi fornitori che ti vogliono vendere gli strumenti. Ecco le domande che normalmente si fanno gli imprenditori:
1- COSA E’ NECESSARIO MISURARE ?
L’obiettivo dichiarato da ENEA è quello di “rendere affidabili, passando dalla stima alla misura, gli indicatori di prestazione generale dell’impianto per:
(i) processo produttivo
(ii) servizi ausiliari
(iii) servizi generali
in modo da poter individuare benchmark affidabili per il settore industriale e terziario.”
Viene di conseguenza richiesto che insieme a dati di consumo acquisiti con il monitoraggio energetico vengano forniti anche dati affidabili sulla produzione nel periodo di riferimento. Dati energetici e di produzione saranno necessari per la creazione degli indici di performance.
QUANTO E’ NECESSARIO MISURARE L’ENERGIA
Per i soggetti obbligati alla diagnosi energetica ENEA definisce dei livelli di copertura minimi richiesti per i dati misurati, rispetto al totale dei consumi,.
La copertura per i siti industriali è decrescente con il consumo totale dell’impianto, come riportato nella tabella sottostante:
Soglie percentuali di copertura dei piani di monitoraggio energetico come da Linee Guida Enea Maggio 2017 – settore Industriale
La scelta di quali reparti monitorare non è banale: contattaci subito per farti consigliare!
2- Come devo farlo?
Un sistema di monitoraggio è costituito da:
– Una serie di misuratori distribuiti sulle zone di impianto che vuoi misurare. Possono essere contatori di energia elettrica o gas come quelli che servono per determinare gli importi delle tue bollette, con la differenza che sono dedicati ad una singola macchina o linea.
– Un portale che raccoglie tutti i dati di misura in tempo REALE, li memorizza, li confronta, ti permette di consultarli e ti avverte con degli allarmi quando qualcosa non va.
3 – Quanto costa monitorare i consumi?
Ovviamente dipende molto da QUANTI punti di misura hai, da COSA devi misurare e dal livello di PRECISIONE che vuoi.
4 – Cosa succede se NON lo faccio?
Quando presenti la seconda diagnosi incorri in una “non conformità” che ti fa rischiare una SANZIONE dai 2.000 a 20.000 €.
5- Ho capito che sono obbligato, ma è UTILE?
L’obiettivo di chi ha fatto la norma, che tu ci creda o no, non è portare soldi alla “lobby dei fornitori di strumenti” ma ottenere dei dati AFFIDABILI che permettano di:
- Individuare gli sprechi. Magari ti accorgi che la domenica, anche se la produzione è ferma, alcune macchine rimangono accese e che basta una migliore gestione per risparmiare migliaia di euro!
- Confrontare i consumi di diversi macchinari/linee di produzione/stabilimenti. A volte le inefficienze sono nascoste!
- Definire i consumi (e quindi i costi) energetici per unità di prodotto e valutare come questi cambiano nel tempo. Sai se i tuoi consumi sono maggiori o minori della media del tuo settore?
- Avere un archivio dettagliato di dati storici a disposizione per valutare la sostituzione di un macchinario o l’efficientamento di una linea.
- Permettere l’accesso a tipologie di incentivi come i Certificati Bianchi (emessi a fronte di un risparmio energetico).
- Accorgersi per tempo se sono necessari interventi di manutenzione o si verificano malfunzionamenti. Alcuni sistemi, prima di danneggiarsi del tutto, mostrano un consumo anomalo.
Nessuno ti vieta inoltre di monitorare anche altri parametri oltre i consumi (es. h di fermo macchina, kg o metri di prodotto, etc.) per ottenere il massimo profitto dal tuo sistema di monitoraggio.
Quindi non si tratta semplicemente di “evitare una multa” ma può essere l’occasione per aumentare davvero il controllo e l’efficienza della tua azienda!
Non perdere altro tempo e contattaci!
P.S. Ti ricordo CHI sono le imprese obbligate
Dal 2015 ci sono due categorie di imprese obbligate a fare una diagnosi energetica almeno ogni 4 anni: le aziende iscritte all’elenco energivori e le grandi imprese.
Per saperne di più sulle imprese energivore leggi questo articolo:
Agevolazioni Per Le Imprese “ENERGIVORE” a Partire Dal 1° Gennaio 2018.