La riforma nasce dall’esigenza di riduzione dei costi delle imprese energivore.
A decorrere dal 01 gennaio 2018 è entrata in vigore la rivisitazione degli Oneri di sistema per consentire agevolazioni alle imprese energivore, cioè quelle aziende che hanno consumi elettrici superiori a 1 milione di kWh/anno e che soddisfano altri requisiti legati al fatturato e alla spesa energetica annua, completata con la delibera 922/2017/R/eel.
Per queste tipologie di aziende nel 2018 ci sarà una minor spesa degli oneri di sistema, non per le altre.
Gli oneri di sistema sono dei costi stabiliti dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI, ora denominata ARERA) e sono sempre applicati nelle fatture che l’azienda e/o il privato ricevono.
Dal 2009 ad oggi hanno subito un notevole incremento in termini di esborso monetario, andando a coprire in taluni casi anche il 40% dell’intera spesa di una singola bolletta di energia elettrica mensile.
La maggior parte di questi oneri sono dovuti alla componente A3 che finanzia le energie rinnovabili, e che negli ultimi anni sta contribuendo a sostenere il fondo utilizzato anche per gli incentivi ventennali a favore dei soggetti che hanno installato impianti fotovoltaici e che quindi hanno potuto beneficiare delle agevolazioni dettate dai “Conti Energia” susseguitesi dal 2006 al 2013.
L’impostazione che vigeva sugli ONERI GENERALI DI SISTEMA fino a fine 2017 era la seguente:
– componente di quota fissa mensile (€/mese);
– componente di quota proporzionale ai consumi di energia attiva (€/kWh);
cioè la prima esisteva per il semplice fatto che vi era un contatore di energia elettrica funzionante mentre la seconda è una quota legata al consumo di elettricità effettiva.
Tale impostazione dal 01 gennaio 2018 è stata modificata: praticamente è stata introdotta per tutte le piccole/medie imprese una componente all’interno degli oneri di sistema che varia anche in funzione della potenza impegnata, oltre a rimanere presente (seppur in misura minore) la componente Fissa e quella proporzionale ai consumi.
Nel 2018 la spesa per oneri di sistema è così costituita:
– componente di quota fissa mensile (€/mese);
– componente di quota proporzionale ai consumi di energia attiva (€/kWh);
– componente proporzionale alla potenza impegnata (€/kW).
La nuova struttura degli oneri di sistema
Asos sostituisce la Componente A3 per la promozione delle fonti rinnovabili.
Arim prende il posto delle altre componenti (A2, A4, A5, As, MCT, UC4 e UC7).
Restano vigenti le componenti perequative UC3 (a copertura degli squilibri dei sistemi di perequazione dei costi di trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione e di distribuzione) e UC6 (remunerazione dei miglioramenti della continuità di servizio). Peccato non averle accorpate all’Arim, visto che tali compenti, con un peso in bolletta vicino allo zero, contribuiscono a complicare il calcolo, rendendo la bolletta più complicata.
Riassumendo, dal 2018 il calcolo degli oneri di sistema dipenderà sia dai consumi che dalla potenza. In particolare, per ciascuna componente Asos e Arim è prevista:
- un’aliquota unitaria espressa in €cent/punto di prelievo/anno (quota fissa);
- un’aliquota unitaria espressa in €cent/kW/anno (quota potenza);
- un’aliquota unitaria espressa in €cent/kWh (quota variabile).
la stessa struttura trinomia oggi vigente per i corrispettivi di rete (trasmissione, distribuzione e misura).
L’aliquota cambia a seconda della tariffa di trasporto, ovvero in base a alla Potenza contrattuale e alla Tensione di prelievo. Nella tabella seguente riportiamo le opzioni tariffarie definite dall’Autorità per la bassa e media tensione.
Cosa vuol dire tutto questo in termini concreti?
Nelle tabelle sotto riportate si evidenziano le spese sostenute nel 2017 da alcune aziende artigiane, per quanto riguarda la spesa sugli oneri di sistema (esclusi delle componenti UC3 e UC6 che invece rientrano tra i costi di trasporto) e si evidenziano anche le spese sulle stesse aziende però proiettate sull’intero 2018, ipotizzando che gli oneri stabiliti nel 1° trimestre 2018 non modifichino anche nel 2°, 3° e 4° trimestre 2018.
Le tabelle sono due, la prima evidenzia aziende allacciate in Bassa tensione (BT), la seconda aziende allacciate in Media tensione (MT).
Bassa tensione
Tipologia Azienda | Tens. | Kw Disp. | Kw Imp. | Consumi | Ore Utilizzo | Spesa A, UC, MCT (senza UC3, UC6) –2017 | Spesa A,UC, MCT (senza UC3, UC6) –2018 | Diff. Spesa (2018 vs 2017) | Diff. (18 vs 17) % |
20 | kW | kW | kWh | Ore/anno | € | € | € | % | |
Gelateria | BT | 22 | 20 | 27.470 | 1.373,5 | 1.824,96 | 1.916,50 | 91,54 | 5,0% |
Salumificio | BT | 30 | 20 | 54.763 | 2.738,2 | 3.531,43 | 3.245,04 | -286,38 | -8,1% |
Ceramica | BT | 35 | 28 | 58.997 | 2.107,0 | 3.809,36 | 3.673,87 | -135,49 | -3,6% |
Gelateria | BT | 48 | 28 | 90.607 | 3.236,0 | 5.771,51 | 5.212,55 | -558,96 | -9,7% |
Meccanica | BT | 50 | 48 | 132.039 | 2.750,8 | 8.346,61 | 7.786,16 | -560,45 | -6,7% |
Grafica | BT | 62,5 | 12 | 14.330 | 1.194,2 | 1.022,12 | 1.054,16 | 32,04 | 3,1% |
Tipografia | BT | 67 | 51 | 64.935 | 1.273,2 | 4.181,87 | 4.603,26 | 421,39 | 10,1% |
Birrificio | BT | 68 | 49 | 167.591 | 3.420,2 | 10.567,39 | 9.544,57 | -1.022,83 | -9,7% |
Meccanica | BT | 88 | 70 | 136.098 | 1.944,3 | 8.609,27 | 8.596,25 | -13,03 | -0,2% |
Salumificio | BT | 83 | 71 | 225.118 | 3.170,7 | 14.112,85 | 12.957,31 | -1.155,54 | -8,2% |
Meccanica | BT | 95 | 76 | 119.177 | 1.568,1 | 7.558,14 | 7.939,63 | 381,49 | 5,0% |
Grafica | BT | 106 | 96 | 123.396 | 1.285,4 | 7.800,69 | 8.701,82 | 901,13 | 11,6% |
Meccanica | BT | 135 | 77 | 154.957 | 2.012,4 | 9.803,84 | 9.709,13 | -94,71 | -1,0% |
Concia | BT | 150 | 72 | 148.003 | 2.055,6 | 9.357,01 | 9.231,43 | -125,58 | -1,3% |
Meccanica | BT | 200 | 133 | 107.757 | 810,2 | 6.856,54 | 8.970,69 | 2.114,15 | 30,8% |
Concia | BT | 235 | 187 | 712.885 | 3.812,2 | 44.598,27 | 39.929,93 | -4.668,34 | -10,5% |
Media tensione (tabella aggiornata al 19/02/2018)
Tipologia Azienda | Tensione | Kw Disp. | Kw Imp. | consumi | Ore Utilizzo | Spesa A, UC, MCT (senza UC3, UC6) – 2017 | Spesa A, UC, MCT (senza UC3, UC6) – 2018 | Diff Spesa (2018 vs 2017) | Diff (18 vs 17) % |
kW | kW | kWh | Ore/anno | € | € | € | % | ||
Fabbric. Sedie | MT | 68 | 25 | 9.292 | 371,7 | 589,52 | 1.878,28 | 1.288,75 | 218,6% |
Lav. Marmi | MT | 75 | 52 | 55.736 | 1.071,8 | 3.003,16 | 4.941,44 | 1.938,28 | 64,5% |
Lav. Legno | MT | 93 | 75 | 101.479 | 1.353,1 | 5.384,12 | 7.846,15 | 2.462,03 | 45,7% |
Meccanica | MT | 98 | 41 | 57.587 | 1.404,6 | 3.102,61 | 4.686,27 | 1.583,66 | 51,0% |
Meccanica | MT | 113 | 98 | 127.796 | 1.304,0 | 6.759,34 | 9.461,28 | 2.701,94 | 40,0% |
Meccanica | MT | 135 | 77 | 154.957 | 2.012,4 | 8.168,31 | 10.168,77 | 2.000,46 | 24,5% |
Meccanica | MT | 150 | 41 | 57.587 | 1.404,6 | 3.102,61 | 4.510,73 | 1.408,12 | 45,4% |
Molino | MT | 169 | 129 | 77.109 | 597,7 | 4.113,00 | 7.911,26 | 3.798,26 | 92,3% |
Concia | MT | 200 | 91 | 129.171 | 1.419,5 | 6.821,42 | 9.330,55 | 2.509,13 | 36,8% |
Salumificio | MT | 238 | 121 | 320.570 | 2.649,3 | 16.679,49 | 19.308,94 | 2.629,45 | 15,8% |
Meccanica | MT | 258 | 256 | 734.378 | 2.868,7 | 38.188,36 | 42.849,97 | 4.661,61 | 12,2% |
Meccanica | MT | 282 | 172 | 180.910 | 1.051,8 | 9.519,03 | 14.072,66 | 4.553,64 | 47,8% |
Prod. Etichette | MT | 350 | 310 | 640.615 | 2.066,5 | 33.370,21 | 39.888,83 | 6.518,62 | 19,5% |
Analizziamo un caso contenuto nella tabella: una ditta meccanica con 133 kW di potenza impegnata ed un consumo annuo attestato di 107.757 kWh.
Nel 2017 per oneri ha pagato € 6.856,54;
Nel 2018 la stessa ditta, con gli stessi consumi dovrebbe sostenere una spesa che ammonterà a circa € 8.970,69.
Quindi subirà un aumento di circa 2,114.15 euro, che in termini percentuali, rispetto al 2017, comporta una maggior spesa del 30,8 % circa.
In quest’azienda il coefficiente di utilizzo della potenza è stato pari a 810,2 ore/anno.
Di contro, un’altra azienda, per esempio un salumificio, allacciato in Bassa tensione, con una potenza impegnata di media di 71 kW/mese, ed un consumo attestato nell’intero 2017 pari a 225.118 kWh:
Nel 2017 per oneri ha pagato 14.112,85 euro, la stessa ditta, con gli stessi consumi, nel 2018 dovrebbe sostenere una spesa che ammonterà a circa 12.957,31euro.
Quindi subirà una diminuzione di circa -1.155,54 euro, che in termini percentuali, rispetto al 2017, comporta una minor spesa del -8,2 % circa.
In questo salumificio il coefficiente di utilizzo della potenza è stato pari a 3.170,7 ore/anno.
Il coefficiente di utilizzo della potenza è il rapporto tra il consumo annuo e la potenza impegnata.
La potenza impegnata è la potenza massima prelevata nell’arco del mese/anno, quando non c’e’ il limitatore di potenza; ove è presente il limitatore di potenza, è la potenza contrattualmente stabilita con il distributore di rete (per esempio per quanti hanno una potenza disponibile pari a 3,3 kW, la potenza impegnata è pari a 3 kW, per quanti hanno una potenza disponibile pari a 6,6 kW, la potenza impegnata è pari a 6 kW, ecc…); sicuramente negli allacciamenti che hanno fino a 16,5 kW di potenza disponibile è presente un limitatore di potenza.
E’ da notare come aziende che hanno un basso “sfruttamento” della propria potenza (quindi consumi contenuti e potenza impegnata non bassa), subiranno un aumento della spesa legata agli oneri di sistema.
Viceversa aziende che hanno un coefficiente di utilizzo elevato, quindi un elevato sfruttamento della potenza impegnata, potrebbero subire una minor spesa degli stessi oneri.
In particolare, la spesa degli oneri tende a diminuire per aziende allacciate in bassa tensione quando il coefficiente di utilizzo tende a essere superiore a 1800/2200 ore/anno (salvo casi eccezionali), mentre per aziende allacciate in media tensione, la spesa tenderà a calare solo per coefficienti di utilizzo ancora maggiori, sopra i 3000/3500 ore/anno.
Quindi tendenzialmente saranno molte le aziende allacciate in media tensione del settore dell’artigianato con consumi inferiori a 1 milione di kWh che subiranno un aumento di spesa oneri di sistema.
Le aziende con basse potenze, allacciate in Bassa tensione (senza cabina propria), con limitatore presente, devono porre attenzione che la potenza contrattualizzata sia effettivamente necessaria e non eccessiva, altrimenti l’esborso monetario nelle fatture elettriche potrebbe subire degli aumenti sostanziosi.
Informazioni possono essere chieste allo Studio Scalise